Giornata internazionale del volontariato: in Italia 6 mln di volontari, vero “argine a solitudine”
Riprendiamo la notizia di AGI (Agenzia Giornalistica Italiana) sulle dichiarazioni della nostra Portavoce Francesca Danese nella Giornata Internazionale del Volontariato.
Oggi si celebra la Giornata internazionale del Volontariato istituita nel 1985 dalle Nazioni Unite, una ricorrenza che nel nostro paese coinvolgera’ piu’ di 300 mila enti del terzo settore e circa 6 milioni di volontari, persone che mettono il proprio tempo a disposizione degli altri.
Solo nel Lazio sono circa 20 mila le associazioni di volontariato e promozione sociale. Dall’aiuto agli anziani soli, alla cura del verde, alla promozione culturale, all’assistenza ai senza fissa dimora, fino alle pro loco locali, quella del volontariato e’ una realta’ eterogenea, spesso raffigurata con vari colori. L’importanza di questo “esercito silenzioso” lo si vede ogni volta che il Paese e’ chiamato ad affrontare una crisi: dalla pandemia ai disastri ambientali che spesso colpiscono i nostri territori e dove lo Stato da solo non ce la farebbe. Dalla distribuzione delle coperte, all’assistenza alle persone sole, a chi dopo un’alluvione arriva per spalare il fango, come recentemente accaduto a Sinigallia, a Ischia, o in Liguria non troppo tempo fa. Come ha rilevato il Censis pochi giorni fa, un italiano su quatto e’ a rischio poverta’ e si sente impaurito dal futuro. Fragilita’ che si vanno a sommare ai 4 milioni di italiani che gia’ vivono in poverta’ assoluta come certifica l’Istat. Cosi’ di fronte a un paese che si mostra sempre piu’ fragile, questo argine silenzioso ha bisogno di essere rafforzato e spesso non trova nel pubblico un interlocutore affidabile come spiega all’Agi, Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo settore del Lazio “il volontariato di questi anni, in molti casi si e’ rifiutato di essere considerato il servo sciocco. Un conto e’ costruire le cose insieme e un conto e’ andare in sostituzione dell’ente pubblico che non stanzia i soldi. – inoltre – abbiamo bisogno di una formazione specifica degli apparati burocratici sulla riforma del Terzo Settore. Siamo stanchi di pacche sulle spalle, servono atti concreti, soprattutto in un momento in cui stanno arrivando tanti soldi servirebbe una cabia di regia straordinaria per assicurarsi che questi soldi vengano spesi bene e in servizi che servono alla comunita’”. Tra gli strumenti messi a disposizione dalla riforma del Terzo Settore c’e’ anche la co-programmazione che consente ad associazioni e enti locali in fase di bilancio di capire quali sono le esigenze del territorio. “A Roma si e’ stimato che entreranno in cassa 200 milioni di euro in meno a causa della sentenza che equipara la seconda casa alla prima, speriamo che non si vadano poi a tagliare i servizi alla persona – continua Danese.
Sono decine le sigle di volontariato che sul territorio funzionano da sentinella per intercettare i bisogni delle persone, spesso arrivando dove le istituzioni non possono o non riescono. Volontari che con poche risorse operano strada per strada, quartiere per quartiere, registrando le istanze dei singoli. La pandemia e’ stata il banco di prova per molte di esse che hanno consegnato la spesa, ma anche tamponi e farmaci a chi non poteva uscire di casa, ma che ancora oggi sono attive per far cercare di alzare l’argine dove le fragilita’ si fanno piu’ forti. Proprio oggi la Comunita’ di Sant’Egidio lancia l’sms solidale (45586) per raccogliere fondi per il pranzo di Natale che da quarantanni offre alle persone piu’ fragili. “Quando abbiamo iniziato abbiamo servito 40 pasti nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, quest’anno stimiamo di servire il pranzo a 80mila persone in 100 citta’ italiane e 250 mila in tutto il mondo – spiega un volontario – Sono poveri che conosciamo durante tutto l’anno, senza fissa dimora, ma anche tanti anziani soli, persone con handicap ma anche famiglie in difficolta’ a causa della crisi”. E con l’avvicinarsi del Natale e del freddo, anche il Comune di Roma si e’ fatto promotore di una iniziativa per questa giornata, con i giovani del servizio civile che, insieme agli ospiti delle convivenze per anziani, hanno organizzato “I volontari di Babbo Natale”, per offrire un aiuto contro il freddo ai senza dimora raccogliendo nei centri commerciali della Capitale vestiti, coperte, berretti e sacchi a pelo. I volontari sono “fondamentali. Le istituzioni devono fare la loro parte e farla sempre meglio ma la presenza del volontariato nella nostra citta’ puo’ essere il vero argine alla solitudine, cosi’ diffusa, non solo per aiutare e intercettare i tanti “soli” della nostra citta’, ma anche per dare un senso alle giornate vuote di chi e’ rimasto solo, ma ha ancora tempo e forze da donare agli altri” afferma all’AGI l’Assessora alle Politiche Sociali di Roma Capitale, Barbara Funari che aggiunge “l’iniziativa che ho promosso con i giovani del servizio civile di Roma capitale ha voluto rimettere al centro questo: il valore della solidarieta’ che riguarda tutti, anche gli anziani ospiti delle strutture residenziali hanno voluto con questo gesto ricordare che tutti, nessuno escluso, puo’ fare qualcosa per gli altri”. Save the Children che da sempre si occupa di infanzia e adolescenza, dal 2020 ha lanciato il programma “Volontari per l’educazione” per supportare online gli studenti, dove non esistono programmi territoriali come i “Punti Luce”.
Nel secondo semestre 2021-21 sono stati oltre 1.500 gli studenti tra i 9 e i 16 anni in 16 regioni italiane che, grazie alla segnalazione di 100 scuole e decine di associazioni attive sul territorio, hanno avuto accesso ad un sostegno allo studio a distanza assicurato da 950 Volontari per l’Educazione, che hanno aderito al programma nazionale lanciato lo scorso dicembre da Save the Children, in collaborazione con la Conferenza dei Rettori Universita’ Italiane (Crui) e dalla Rete delle Universita’ per lo Sviluppo Sostenibile (RUS). Un supporto che diventa fondamentale in quei contesti dove c’e’ un’alta dispersione scolastica e dove il tenore di vita non consente alle famiglie di ricorrere alle ripetizioni private.
“Dal 2021 sono stati 1600 i volontari impegnati in questo programma, ma in totale in Save The Children ci sono circa 4 mila volontari con un’eta’ media di 28 anni che ci danno una mano in varie attivita’ – racconta Federica Testorio – e in piu’ sono con noi anche i ragazzi del Servizio Civile che ci supportano”. A Roma i punti luce di Save The Children sorgono a Ostia, Ponte di Nona e Torre Maura dove i ragazzi oltre al doposcuola possono trovare un luogo di aggregazione sicuro, laboratori artistici e musicali, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, gioco e attivita’ motorie. Negli spazi si offrono inoltre consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di supporto alla genitorialita’ ai genitori o alle figure adulte di riferimento dei bambini. Poi c’e’ Nonna Roma un’associazione che negli anni e’ diventata un punto di riferimento per la citta’ attraverso la distribuzione dei pacchi alimentari, l’apertura di sportelli di consulenza, i banchi del mutuo soccorso. Recentemente e’ stato aperto uno sportello anche a Primavalle che arriva in aiuto dei municipi XIII, XIV, XV, che aiuta circa 130 famiglie sparse sul territorio. Nata nel 2017, oggi conta cinque sedi sul territorio comunale e una ai Castelli Romani, e insieme alla distribuzione alimentare ha attivato una rete di servizi intorno alla persona per permettere agli utenti di uscire da una condizione di disagio e marginalita’ economica e sociale. “Oggi pomeriggio ci sara’ l’ennesimo incontro sul Pnrr con il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – afferma la portavoce del forum del Terzo Settore del Lazio, Danese – pero’ contrariamente alle nostre richieste non vediamo nessuna interazione tra la missione 5 (inclusione e coesione) e 6 (salute), e per gestire bene le risorse questi due aspetti andrebbero integrati. Insomma, manca una visione”.