Associazioni contro la dipendenza dal gioco d’azzardo: “Pandemia, un’opportunità per smettere”

Roma, le associazioni contro la dipendenza dal gioco d’azzardo: “La pandemia può essere un’opportunità per smettere”

Dal 1 luglio ripartono anche a Roma e nel Lazio le sale slot. L’appello del Terzo Settore alla Regione: “Occorre vigilare”

Da La Repubblica del 13 giugno 2020 – Salvatore Giuffrida   #lacittacheresiste

Dal 1 luglio ripartono anche a Roma e nel Lazio le sale slot, sale gioco e sale scommesse: torna l’incubo del gioco d’azzardo dopo che la clausura da coronavirus ha concesso “un attimo di respiro” a chi rischia o soffre di forme di ludopatie e disturbi patologici forti o leggeri. Ed è proprio per non perdere questo “attimo di respiro” che le associazioni del terzo settore impegnate nella lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo chiedono tre punti fermi alla Regione: il primo è la compatibilità delle sale scommesse con le norme di sicurezza e il distanziamento sociale, visto che spesso le sale non sono pensate ne fatte per mantenere le persone distanti fra loro. Il secondo punto è una riapertura intelligente che tenga conto di quanto il gioco d’azzardo possa creare facilmente dipendenza e patologie: insomma non un “libera tutti” ma una riapertura graduale e una indagine a tappeto, come disposto dal governo, per garantire che non ci siano contagi da virus e che le strutture rispettino tutte le norme di sicurezza e sanità. Infine, lo stop a finanziamenti e sponsorizzazioni da società legate a gioco d’azzardo, tabacco e alcool.

Le richieste arrivano dalle associazioni che si sono riunite in un incontro telematico: Coordinamento enti ausiliari regione Lazio, Movimento nazionale casalinghe, associazione Sos Azzardo Magliana 80, Cooperativa sociale Magliana 80, Alea, Mettiamoci in gioco, And, Campoformido, Associazione delle casalinghe e tante altre. All’incontro, organizzato da Guglielmo Masci dell’Associazione Sos Azzardo Magliana 80, ha partecipato e fatto il punto anche il professor Maurizio Fiasco, sociologo tra i massimi esperti in Italia di usura e gioco d’azzardo e delle devianze legate a questi due problemi che affliggono Roma e il Lazio in misura forse più grave che altre regioni d’Italia. Nella capitale, nel corso del 2019, sono stati giocati circa 6 miliardi di euro e almeno 1 miliardo e cento milioni sono andati “perduti”, ovvero finiti nelle tasche dei gestori o dello stato sotto forma di tasse. Anche perché a Roma giocare è facilissimo con 5.700 locali distribuiti dentro il Raccordo.

Ed è un problema sociale. Secondo le stime di Sos Azzardo Magliana 80 a Roma ci sono almeno 10mila vittime di gioco compulsivo (…)

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