Dalla collana editoriale Forum Lazio: il sessismo nella lingua italiana. Trent’anni dopo Alma Sabatini.

Ora teoricamente si dovrebbe declinare tutto al femminile, anche sulla stampa: persino l’Accademia della Crusca l’ha accettato, eppure la gente non lo sa, c’è una tenacia sciocca a resistere. Una cosa è il sapere culturale, altra cosa è la sensazione: posso capire e accettare che ci sia la sensazione che una determinata parola sia sgradevole (penso alle molte amiche che non desiderano essere chiamate “avvocate”, anche se siamo abituati a dire “avvocata nostra” nelle preghiere), ma occorre convincersi che è ridicolo dire “il ministro è in sala parto” o “il ministro si sta facendo le unghie”.

Era ed è difficile far capire l’importanza del linguaggio di genere, ma non per questo bisogna rinunciare; al contrario, bisogna continuare a parlarne, bisogna intervenire, per esempio su Facebook. E spero che questo lavoro contribuisca a diffondere e a far capire. (Elena Marinucci)

AA.VV. Grammatiche della società

Grammatiche della società è un viaggio volto a indagare i modi in cui gli individui costruiscono la propria rappresentazione della realtà in funzione della società in cui vivono e delle lingue e dei linguaggi che consentono loro di stabilire delle relazioni. Particolare attenzione, per via delle ricadute sulla rappresentazione che ciascuna persona ha di sé, sarà data al ruolo esercitato dalla categoria insieme cognitiva e linguistica del genere, della quale negli ultimi anni si parla in modo distorto. Contribuiscono al dibattito di ciascun volume professionisti e professioniste provenienti dal mondo della ricerca, dal terzo settore.

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