Il Terzo Settore Lazio sul bando in agricoltura sociale per disabili del Comune di Roma : “Criteri escludenti per coop con più esperienza”
Da RomaToday: Agricoltura sociale per disabili, Terzo Settore contro il bando del Comune: “Criteri escludenti per coop con più esperienza”
La denuncia del Forum Terzo Settore Lazio. Si chiede di modificare il bando, in scadenza lunedì 14 ottobre
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Un bando del Campidoglio per attivare progetti di reinserimento lavorativo nell’ambito dell’agricoltura sociale, in favore di cittadini con disagio mentale, che finisce per escludere chi nell’ambito ha maggiore esperienza.
La denuncia arriva dal Forum Terzo Settore Lazio: “Perché relegare a un ruolo marginale proprio le imprese più preparate, in grado di offrire reali opportunità lavorative e non solo formative? Dal Comune di Roma, nonostante le sollecitazioni, non è giunta alcuna risposta”.
Il riferimento è a una procedura negoziata in scadenza lunedì 14 ottobre, per la selezione di soggetti che prendano in carico persone con disabilità cognitive seguite dalle Aziende sanitarie locali Roma 1, 2 e 3, nei municipi dal I al XV, sostenendole con corsi di formazioni e tirocini nel settore della lavorazione della terra e dei suoi prodotti. Per un impegno di spesa di 511mila euro divisi su tre lotti, si chiede ai partecipanti di fornire il terreno e il progetto.
“Nel bando però non è richiesta alcuna esperienza pregressa nell’agricoltura sociale” denuncia Francesca Danese, portavoce regionale del Forum. Bisogna possedere “terreni idonei” ed aver svolto “servizi di formazione e tirocini in favore di cittadini con disagio mentale”, ma dell’inserimento lavorativo attraverso l’agricoltura sociale non c’è traccia.
“E’ un bando che limita fortemente la partecipazione delle Cooperative sociali di tipo B – prosegue Danese – non tenendo conto del loro patrimonio professionale”. Oltre a limitare anche le piccole realtà, laddove si chiede tra i requisiti di partecipazione di avere un terreno in ognuno dei municipi presenti nel lotto per il quale si fa domanda, e un fatturato difficilmente raggiunto da realtà che spesso si sono ritrovate a operare sul territorio a titolo volontario.
“A pochissimi giorni dalla chiusura della procedura permangono anche molte incongruenze sulle modalità di partecipazione e sugli aspetti economici, nonostante le numerose richieste di chiarimenti inviate” conclude Danese. “Ci appelliamo, pertanto, ad un tempestivo intervento del Comune, affinchè il bando venga modificato e possa così rappresentare un’occasione per valorizzare la cooperazione sociale di tipo b e fare qualcosa di importante nel settore dell’inserimento lavorativo delle fasce fragili”.
(Ginevra Nozzoli su Roma Today)
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