Saluto ad Alberto Valentini
2 gennaio 2016
Sono qui davanti alla comunità di Alberto:
la sua famiglia ed i suoi parenti, i suoi amatissimi nipoti, gli amici di Roma e Bologna,
delle sue ACLI, della rete delle Camere di Commercio, del Forum del Terzo Settore, della sua
parrocchia, gli amici del pedale e delle sgambate per portargli l’ultimo saluto ma non l’ultimo pensiero.
Ci ha lasciato per tornare alla casa del padre una persona amabile, sorridente, cordiale,
generosa, collaborativa, un credente attivo sempre aperto alle novità del mondo, uno
sportivo, un ciclista, un democratico militante.
Uno studioso, un dirigente impegnato.
Un uomo giusto.
Un’amicizia profonda la nostra consolidata negli ultimi 5 anni vissuti fianco a fianco,
Alberto come presidente del Comitato tecnico scientifico del Forum TS Lazio
ed io come portavoce regionale del Forum stesso.
Ricordo l’accorato impegno per la stesura della Carta dei Valori del Forum Terzo settore, a
cui si è dedicato con tutto il comitato scientifico nell’annus horrribilis di Mafia Capitale, la
ricerca sulle nuove forme di sviluppo locale rurale ed urbano promosse da esperienze di
terzo settore ancora da completare, l’accompagnamento ed il consiglio alla vita ed alle
attività del Forum regionale.
Rivolgendomi non solo ai componenti del comitato tecnico-scientifico, propongo ai primi
di febbraio di promuovere un’iniziativa di tipo culturale per ricordarne l’opera e avviare la
valorizzazione del suo contributo agli studi ed alle iniziative per la promozione dello “sviluppo locale”.
La sua famiglia è stata il cuore dei suoi interessi affettivi, ma ACLI, UNIONCAMERE, FORUM
DEL TERZO SETTORE sono i luoghi di studio e direzione nei quali e dai quali ha sviluppato la
sua attività professionale e con maestria ha saputo cogliere nessi e liasons determinanti per
lo sviluppo delle nostre comunità, a partire dal basso e dai legami proprio di comunità da
rilanciare.
È L’EREDITÀ CULTURALE CHE CI LASCIA: rilanciare Sviluppo locale e welfare di comunità.
È stato un suo pallino dai tempi della catastrofe delle cosiddette “cattedrali nel deserto”, il
tentativo abortito di promuovere sviluppo locale con approccio dall’alto. Attività questa, di
interesse delle tre organizzazioni nelle quali ha passato la sua vita di studioso e di dirigente
alla quali chiedo di collaborare pe sviluppare l’iniziativa.
Lo penso come amico ed estimatore, lo propongo come economista sociale e responsabile
politico del ForumTS Lazio.
Gianni Palumbo