Accanto ad una progressiva riapertura dei servizi e della scuola, per favorire la conciliazione ci sembrano necessari i seguenti strumenti:
• utilizzo del lavoro a distanza ovunque sia possibile, ma con possibilità di negoziare gli orari (inclusa la possibilità di fruire di part time) e con equilibrio tra i sessi e lungo la filiera gerarchica, auspicabilmente regolato attraverso percorsi partecipati dalle rappresentanze dei lavoratori. Nel rispetto delle tutele previste dalla legge e della contrattazione, la priorità dovrebbe essere data ai genitori con figli minori di 14 anni
• previsione della facoltà di andare in part time lungo straordinario se espressamente richiesto da genitori con figli minori di 14 anni, assicurando il pieno diritto alla reversibilità su richiesta del lavoratore e della lavoratrice, sia per i padri sia per le madri (anche per favorire l’alternanza tra i due)
• prolungamento del congedo genitoriale straordinario, con la possibilità di fruirne part time (analogamente al congedo ordinario), con una maggiore copertura contributiva e con un premio di giorni aggiuntivi se condiviso a turno da entrambi i genitori.
Va considerato che tutti questi strumenti:
a) hanno dei costi economici per i lavoratori e le lavoratrici,
b) non possono essere adottati con la stessa facilità in tutte le aziende,
c) non sono sempre fruibili da parte di tutte le categorie di lavoratori, in particolare autonomi, liberi professionisti, lavoratori dello 4 spettacolo, colf e badanti;
d) presentano elevati rischi di svantaggiare ulteriormente le madri sul mercato del lavoro.
Segnaliamo, inoltre, come anche il lavoro a distanza, seppur uno strumento da valorizzare in futuro, rappresenti nelle circostanze attuali – se non combinato con un adeguato set di congedi e permessi e in assenza di servizi educativi e scuola – una soluzione solo parzialmente adeguata, sovrapponendosi alla presenza dei figli 24 ore su 24 e ai compiti aggiuntivi di home schooling di fatto prodotti dalla didattica a distanza, specie per i più piccoli. Il tutto, spesso, in condizioni di affollamento abitativo e mancanza di strumenti e competenze tecnologiche adeguate.
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